L’endoscopia delle ghiandole salivari (scialoendoscopia) è una procedura chirurgica minimamente invasiva utilizzata nella diagnosi e nel trattamento delle patologie infiammatorie ostruttive delle ghiandole salivari maggiori. La scialoendosopia prevede l’introduzione di endoscopi semi-rigidi di piccolo calibro (1.1 mm; 1.6 mm) nei dotti delle ghiandole salivari attraverso la papilla del dotto principale. Questa tecnica permette di visualizzare e rimuovere direttamente eventuali calcoli (scialoliti), dilatare stenosi (restringimenti) e fornire un trattamento medico mediante l’instillazione topica di steroide intraduttale. A scopo diagnostico, la scialoendoscopia può dimostrarsi superiore alle tecniche di imaging nell’individuazione di calcoli radiotrasparenti, stenosi duttali, mucous-plugs (tappi mucosi) e corpi estranei. A scopo terapeutico, la scialoendoscopia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva, atraumatica, che consente di rimuovere la causa dell’ostruzione del dotto (es. calcoli o stenosi), risparmiando le ghiandole salivari e lasciandone integre le funzioni.
Questa procedura chirurgica evita inoltre i rischi correlati all’asportazione delle ghiandole salivari, quali lesioni dei nervi circostanti (es. nervo facciale, ipoglosso, linguale) e la formazione di cicatrici cutanee. L’impiego del laser assieme alla procedura di scialoendoscopia rappresenta una nuova possibilità terapeutica che potenzia l’efficacia di questa tecnica chirurgica. In particolare, la litotrissia laser nella scialoendoscopia consente di trattare calcoli di dimensioni superiori ai 4-5 millimetri, frammentandoli in parti più piccole e consentendone quindi la rimozione o il drenaggio naturale attraverso l’orifizio naturale del dotto (papilla).
Il laser è particolarmente utile in caso di calcoli di grandi dimensioni, adesi alla parete del dotto o di difficile accesso, che non possono essere estratti con i metodi tradizionali. L’energia del laser è convogliata sul calcolo attraverso una fibra sottile che viene inserita nel canale operativo dello scialoendoscopio, permettendo di rompere i calcoli senza danneggiare i tessuti circostanti, garantendo un trattamento sicuro ed efficace. La litotrissia laser nella scialoendoscopia riduce la necessità di interventi chirurgici più invasivi, minimizza i tempi di recupero e riduce il rischio di complicanze. La combinazione di scioalendoscopia e litotrissia laser rappresenta un significativo progresso nella gestione dei disturbi delle ghiandole salivari, fornendo un’alternativa meno invasiva e più adatta al paziente rispetto ai metodi chirurgici convenzionali.
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