Finalità dell’intervento
L’intervento di cordectomia in microlaringoscopia mediante laser CO2. viene praticato per approcciare patologie a carico della regione sovraglottica o glottica della laringe.
La patologia più frequente è riconducibile ad una neoplasia maligna, ma anche altre patologie organiche benigne quali la papillomatosi, sineche cicatriziali, edema di Reinke possono essere approcciate con la tecnica laser.
L’asportazione del tessuto viene effettuata senza bisogno di incisioni cutanee passando dalla bocca con un tubo rigido in metallo e servendosi di un microscopio operatorio e di un laser.
Tale metodica fa parte della chirurgia mininvasiva otorinolaringoiatrica. Le procedure sono efficaci, sicure con rischi intraoperatori limitati e la degenza è limitata a 24-48 ore.
Realizzazione dell’intervento
L’intervento si svolge in anestesia generale.
I pazienti vengono anestetizzati e la via aerea si assicura mediante intubazione endotracheale. Solo in casi limitati per importanti estensioni della patologia neoplastica o, in caso di una via aerea superiore inadeguata per anomali restringimenti di varia origine,si ricorre alla tracheotomia.
Per realizzare la microlaringoscopia si introduce dalla bocca un tubo rigido metallico che fa leva sul mascellare superiore e sui denti per proteggere i quali viene interposta un’adeguata protezione; con l’ausilio poi di un microscopio operatorio che permette di visualizzare le strutture laringee a vari ingrandimenti, si può asportare il tessuto patologico con precisione e in modo accurato, minimizzando il trauma chirurgico a carico della laringe.
Attraverso il sistema ottico del microscopio può essere applicato il laser che permette di vaporizzare, coagulare ed incidere i tessuti; questo rende peraltro possibile anche effettuare incisioni molto precise .
Esistono vari tipi di demolizioni in funzione dell’estensione del tumore. In base ad una classificazione internazionale si suddividono le cordectomie in:
• Cordectomia tipo I: cordectomia sub-epiteliale (asportazione del solo epitelio di rivestimento, cioè si esegue la decorticazione della corda vocale vera
• Cordectomia tipo II: cordectomia sub-legamentosa (asportazione dell’epitelio, dello spazio di Reinke e del legamento vocale)
• Cordectomia tipo III: cordectomia trans-muscolare (attraverso il muscolo vocale della c v v)
• Cordectomia tipo IV: cordectomia completa (asportazione di tutta la c v v)
• Cordectomia tipo V: cordectomia allargata, che, a sua volta, si suddivide in:
• Cordectomia tipo Va: cordectomia estesa alla commissura anteriore
• Cordectomia tipo Vb: cordectomia estesa all’aritenoide omolaterale
• Cordectomia tipo Vc: cordectomia estesa alla regione sottoglottica (sotto la c v v) per un tratto massimo di 1 cm
• Cordectomia tipo Vd: cordectomia estesa fino alla banda ventricolare o corda vocale falsa
• Cordectomia di tipo VI: cordectomia per le lesioni della commissura anteriore con estensione o meno ad una od entrambe le corde vocali senza infiltrazione della cartilagine tiroidea
La voce sarà conservata, ma la disfonia (raucedine), tranne che nel tipo I a cui segue generalmente un buon recupero funzionale, sarà permanente e, di norma, di grado più elevato per i tipi di intervento maggiormente estesi. Una terapia fono-logopedica potrà essere utile per migliorare la qualità della voce.
La durata dell’intervento in genere è breve, ma può variare in funzione delle difficoltà chirurgiche.
Rischi di Complicanze
I rischi di complicanze sono:
• Locali, legate alla tecnica chirurgica quali:
• dolori al collo, peraltro molto lievi e della durata di uno-due giorni, dovuti alla posizione della testa ed all’iperestensione del collo durante l’intervento;
• disfagia (difficoltà alla deglutizione) e lieve dolore spontaneo, che aumenta con la deglutizione, in sede laringea;
• emorragie intra- e post-operatorie, in genere, di modesta entità; si possono osservare piccole striature ematiche nell’escreato dopo interventi o prelievi; emorragie massive intra- e post-operatorie sono estremamente rare;
• traumi e lesioni ad elementi dentari, quali scheggiature od avulsione di uno o più denti, pertanto è importante segnalare prima dell’intervento se si è portatori di denti mobili o fragili, di ponti, di protesi in ceramica o, comunque, di protesi dentarie;
• impossibilità di effettuare l’intervento in caso di particolari situazioni anatomiche (collo corto, artrosi cervicale, malformazioni mandibolari, ecc.);
• edema (gonfiore dei tessuti) di strutture del cavo orale (ad esempio lingua) con rischio, molto raro, di prolungata intubazione o di dover effettuare una tracheotomia (incisione chirurgica della porzione cervicale della trachea, praticata allo scopo di assicurare la respirazione) temporanea fino alla risoluzione dell’edema;
• stenosi per sinechie che possono peggiorare ulteriormente la qualità della voce o creare difficoltà respiratorie che potrebbero rendere necessari ulteriori trattamenti chirurgici
• infiammazione locale con possibile formazione di tessuto di granulazione (granuloma) che può peggiorare la qualità della voce
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